A filo d'erba

di Stefano Catone

«Uno Stato serio» e gli ispettori del lavoro

Leggete cosa scrivevano Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo nel libro “Se Muore il Sud”, del 2015:

Non c’è funzionario pubblico che renda allo stato quanto rendono gli ispettori Inps. Ciascuno di loro ha recuperato mediamente, negli ultimi dieci anni, 9,8 milioni di euro. Uno stato serio insisterebbe. E aumenterebbe il numero di quegli ispettori così redditizi. Tanto più che questo darebbe una botta micidiale al lavoro nero, all’illegalità diffusa e, come spiega il sociologo e criminologo Marzio Barbagli, anche allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Macché: secondo la direzione dell’Istituto dal 2003 a oggi sono scesi, dati ufficiali, da 1664 a 1230. In tutta la Calabria, per dire, sono una settantina.

Un ispettore Inps recupera un milione di euro all’anno: avete letto bene. Eppure la politica non ci crede, e le cose non migliorano:

Dal 2015 ad oggi è iniziata una discesa dei recuperi contributivi che, nel 1° semestre 2017, periodo di piena operatività dell’INL (cfr. INL, Riepilogo-vigilanza-1-semestre-2017-1), sono arrivati a € 282.176.410,00 con un calo su base semestrale, rispetto all’anno precedente, di quasi il 50% e, rispetto al 2014, di oltre il 60%.

Qualche settimana fa scrissi che siamo di fronte a tutto «un sistema costruito per consentire lo sfruttamento dei lavoratori». Lo dimostra una normativa sull’ingresso e soggiorno di lavoratori stranieri studiata ad arte per creare irregolarità (e quindi condizioni di maggiore esposizione ai ricatti) e lo dimostrano i dati che abbiamo appena citato, per non parlare dei morti sul lavoro: dividere i lavoratori – qualsiasi sia la loro nazionalità – è la cosa più stupida che possiamo fare e che va, ancora una volta, a vantaggio di chi ha voluto creare queste condizioni.

Per questo, ieri mattina con Stella Casola e Davide Feleppa, in rappresentanza di Liberi e Uguali, abbiamo voluto essere a fianco del presidio sindacale organizzato di fronte alla Prefettura di Varese. Mentre la campagna elettorale impazza sulla «difesa della razza bianca», la politica si è troppo spesso dimenticata della difesa dei lavoratori, anche nelle questioni più concrete, come la sicurezza, appunto, messa ancor più in discussione dall’estrema e progressiva precarizzazione del lavoro.

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